REDAZIONE PIRANDELLO Comiso

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Intervista alla dirigente Rosaria Costanzo

Oggi abbiamo intervistato la nostra dirigente prof.ssa Rosaria Costanzo. Eravamo emozionati, ma lei è stata gentile e disponibile, e subito ci siamo sentiti a nostro agio ...

NOI SIAMO QUI

Ecco le istruzione come raggiungerci.

LA MADRE DEI RAGAZZI

Giorno 20 gennaio 2014 alcune classi della "Pirandello", tra cui la nostra, si sono recate al teatro Naselli di Comiso per vedere lo spettacolo dal titolo "La madre dei ragazzi", una rappresentazione che racconta della lotta di Peppino Impastato contro la mafia.

LA NOSTRA REDAZIONE

Oggi giorno 6 Dicembre è nata la redazione “Luigi Pirandello” che è formata da 24 alunni che frequentano le classi prima e seconda della nostra scuola...

venerdì 28 febbraio 2014

A Carnevale mi travesto da.....

              
Carnevale è la festa più pazza dell’anno. Nel giorno di martedì grasso ci si trasforma in altri personaggi. Si scelgono solitamente personaggi di fantasia, o personaggi esistenti, come i politici o gente dello spettacolo. Ci si può vestire come si vuole. Ma vi sono le maschere tradizionali che non passano mai di moda. Eccone alcune!!

Arlecchino.  
Nell'alto medioevo era una maschera paurosa e diabolica. Alla fine del '500 venne raffinato facendolo furbo e intelligente. Il suo abito è a pezze multicolore, maschera nera, dialetto pseudo bergamasco, astuzia, coraggio e poltroneria.

Pulcinella.
 Protagonista della scena napoletana della Commedia dell'Arte. Famosa non solo in Italia ma anche in Francia, Spagna e Germania. Furbo e pigro, la sua maggiore occupazione è mangiare, si adatta a tutto e finisce sempre per combinare guai e farsi bastonare. Il suo abito è una blusa e pantaloni bianchi, cappello bianco e mascherina nera


Pantalone
Veneziano, mercante dapprima dipinto vecchio, avido e tirchio, poi è trasformato nel saggio e buon padre di famiglia. Veste in velluto o stoffa rossa, con calze rosse e berretto. Non abbandona mai la borsa con i suoi averi.


Balanzone
Rappresenta un simpatico dottore, che parla un linguaggio apparentemente colto, ma insensato. Ha la testa tra le nuvole, ed è sensibile al fascino femminile, ma non è mai ricambiato. Indossa un abito nero con polsini bianchi. Ha una toga e dei libri sottobraccio



















PON: alla Pirandello a suon di musica.

Oltre al nostro PON di giornalino “dalla redazione Luigi Pirandello”, la Pirandello ha organizzato un PON di musica Music@2.0, che ha avuto molto successo.
Esso, come il nostro, si svolge nelle ore pomeridiane del venerdì. L’esperto esterno si chiama Enrico La Cognata a cui abbiamo rivolto delle domande:
-          Quali obbiettivi sta perseguendo?
Obbiettivi rivolti ai ragazzi inerenti all’acquisizione di abilità relative alla produzione musicale attraverso l’utilizzo di tecnologie audio-digitali.
-          Come si trova con gli alunni della Pirandello?
Con gli alunni della Pirandello mi trovo bene perché sono riuscito a istaurare un rapporto di collaborazione che favorisce così lo svolgimento dell’attività didattiche in maniera soddisfacente.
Oltre al professore abbiamo intervistato anche un’alunna del PON alla quale abbiamo chiesto:
-          Quante ore dura il progetto?
Il progetto dura 50 ore.
-          Quale strumento state imparando?
Stiamo imparando l’utilizzo di alcuni software per la produzione di audio musicali.
-          A metà percorso cosa avete appreso?
Abbiamo appreso l’utilizzo di alcuni software musicali tramite il computer.
-          Quale rapporto si è instaurato con il docente?
Un rapporto ottimo.

Alla fine di questa intervista, possiamo dire che il PON di musica Music@2.0 è certamente molto apprezzato, appassionante e coinvolgente.

Nunzio Schembari, Anna Nicosia e Amor Zied

Il Carnevale: si festeggia anche a Comiso

Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento.
La parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne") poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione ,tra gli altri, il famoso Carnevale di Viareggio. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale".
  
Quest’ anno anche Comiso partecipa alla manifestazione del Carnevale: martedì 4 Marzo 2014 il comune farà degustare dei prodotti tipici di carnevale in piazza. Inoltre, si terrà anche una sfilata in maschera per far sentire a tutti i bambini l’atmosfera del Carnevale e regalare loro un giorno diverso dagli altri.
Secondo Enrica, il Carnevale è una ricorrenza che ogni anno si manifesta travestendosi per mettersi nei panni di qualcun altro, ma anche per ricordare le persone che hanno fatto la storia del Carnevale come: Pulcinella, Arlecchino, e così via.
Francesco, invece, non ama il Carnevale perché pensa sia una festa noiosa e ridicola...a ognuno il suo pensiero...


Licitra Francesco, Caggia Enrica, Famà Ludovica

Milan-Juventus:allo stadio Meazza

MILAN-JUVENTUS: allo stadio Meazza

Domenica alle 20:45 si gioca la partita Milan-Juventus allo stadio Giuseppe Meazza.
PROBABILI FORMAZIONI
Milan (4-2-3-1): Abbiati; Abate, Rami, Bonera, Emanuelson; De Jong, Montolivo; Poli, Kakà, Taarabt; Pazzini. All.: Seedorf
Squalificati: Muntari (1)
Indisponibili: El Shaarawy, Silvestre, Zapata, De Sciglio
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Tévez, Llorente. All. Conte
Squalificati: Vidal
Indisponibili: Vucinic, Pepe, Chiellini.      
La Juventus  proverà a vincere, dopo la fatica nella Europa League contro il Trabzonspor e dopo aver vinto 2 a 0 per  con i gol di Vidal e Osvaldo. La Juve non può contare su Vidal squalificato per troppe ammonizioni, ma può contare su un Tèvez in gran forma. Il Milan vuole vincere a tutti costi anche senza Balotelli per l'infortunio alla spalla. Il Milan non vuole perdere anche questa volta perché all'andata ha vinto la Juve.

Vincenzo Corallo
Wiz Khalifa

Non è mai troppo tardi: un film che abbiamo apprezzato!

Giorno 24 febbraio e giorno 25 febbraio è andato in onda su RAI 1 il film “Non è mai troppo tardi”,  si intitola così perché durante il secondo dopo guerra, è andato in onda un programma presentato dal maestro Alberto Manzi intitolato “Non è mai troppo tardi”. Questo programma è servito per far imparare a tutti gli italiani a saper leggere a scrivere. All’ inizio gli ascolti andavano male ma pian piano aumentarono sempre di più fino a durare otto anni.
TRAMA: Lo sceneggiato racconta di un maestro, Alberto Manzi, che si era diplomato con il massimo dei voti e voleva diventare maestro all’ età di vent’ anni. Il suo primo incarico è stato in carcere minorile che con il suo metodo di studio è riuscito a coinvolgere i detenuti. Lui ha voluto portare i ragazzi carcerati fuori dal carcere e far prendere loro “una boccata d’aria”, però il “capo” del gruppo chiamato Ricotta voleva scappare. Infatti quando erano arrivati a destinazione Ricotta stava scappando ma poi prima di ripartire Ricotta torna nel pulmino. Il maestro si sposa e ha tre figli, gli viene offerto un posto di lavoro come assistente al professore dell’università,  lui accetta ma per poco tempo perché vuole insegnare alla scuola elementare. L’ultimo posto di lavoro offerto al maestro Manzi è stato di presentare un programma che combatte l’analfabetismo di quel tempo.
Secondo noi questo film è stato molto istruttivo e ha fatto conoscere un pezzo di storia di quell’epoca.
TURTULA FRANCESCO


RANIOLO ENRICO 

mercoledì 26 febbraio 2014

Noi insegnanti....


Non è forse la scuola un’agenzia di servizi all’educazione, all’istruzione, alla formazione?

Gli insegnanti tutti, senza esclusione, quindi dovrebbero:


ü  distinguersi per la loro capacità di convivere con gli altri uscendo da un’interpretazione individualistica per collocarsi in una visione collaborativa e conviviale dell’esperienza professionale.


ü  disdegnare l’appiattimento e l’omologazione affinché la scuola sia un efficace “laboratorio di creatività” e il luogo privilegiato della cultura!
 
 
Prof.ssa  Concetta Cilio
 
 
                                                  
                                                 
 
 
 

venerdì 21 febbraio 2014

17 febbraio: festa dei gatti

        Il 17 febbraio è la festa dell’gatto perché: siamo nel segno dell’aquario, che è un segno indipendente e il  gatto è uno spirito libero. La città più popolata dai gatti è HOUNTONG , c’è pure ISTANBUL città piena di gatti molto belli. Anche a COMISO ci sono molti gatti però sono molto differenti da quelli di ISTANBUL e HOUNTONG; cioè che dai loro padroni si fanno accarezzare invece sono diffidenti nei confronti di quelli che non li conoscono, quindi li graffiano o scappano. I gatti possono essere di diversi colori: bianchi, neri, bianchi e neri, grigi con linee nere, ecc.
I gatti, come altri animali, hanno destino differente tra di loro:  alcuni sono per terra schiacciati, altri invece sono nelle loro belle cucce a mangiare delle buonissime crocchette o a dormire al fresco. I gatti sono animali da compagnia come il e come il cane. Se qualcuno pensa che i gatti siano degli animali brutti e cattivi,  che fanno altro che graffiare,  vi sbagliate di grosso perché se loro vi graffiano è che cercano di difendersi dalla gente che lo maltrattano. I gatti sono come delle persone cercate di non maltrattarli perché è come se maltrattate delle persone 
Biagio Severini

La Pirandello ospita sculture museali

                                             

L’ ingresso della nostra scuola ospita delle sculture altomedievali, che accolgono studenti e professori. Si tratta di un leone e delle colonne.

L’ HUPPARIS
La scultura in marmo bianco raffigura una testa animale. La testa allungata, le orecchie sono abbassate e la bocca semi spalancata. La scultura era forse conservata nell’edificio termale (la via Bellini nel 1934); oggi è conservata al Liceo Artistico di Comiso.

STELE CON ISCRIZIONI
La stele è a forma di parallelepipedo con in alto una cornice.

LEONE
Leone ricavato a bassorilievo è tondo in posizione seduta oggi è conservato al Liceo Artistico di Comiso.

LEONE E COLONNE
E' un leone alzato con la coda tra le zampe posteriori. Ha la faccia triangolare ed è coperto da una criniera. Le colonne non intere in pietra calcare sono conservate nella scuola Luigi Pirandello insieme al leone di pietra.

I DIRITTI DEI BAMBINI

I bambini sono degli esseri umani e devono essere trattati bene ma purtroppo molte persone in tanti Paesi fruttano i soggetti deboli. Per questo nel 1989 l’ONU ha scritto I DIRITTI DEI BAMBINI che sono delle leggi e servono a garantire un’infanzia serena a tutti i bambini del mondo. Tra questi articoli ricordiamo:
ART.28 = il governo e i genitori devono fare quello che è meglio per tutelare il benessere dei bambini
ART.31 = i bambini hanno il diritto di ricevere un’istruzione
ART.9 = i bambini hanno il diritto ad avere una famiglia.
Purtroppo ci sono Paesi sottosviluppati dove i bambini non hanno una famiglia perché non esistono cure mediche e molte mamme muoiono subito dopo il parto.



Comiso al verde: l'amministrazione trascura la villa comunale

A Comiso si tende a costruire nuove case, per creare degli alloggi per gli abitanti, soffocando quei pochi spazi verdi che esistevano. Fortunatamente, tre anni fa, è stato inaugurato il parco dell’Ippari che un grande polmone per la città. Nel parco ippari, vicino all’omonimo fiume, ci sono le dondole, gli scivoli grandi, panche per gli addominali, dei giochi di cavalli piccoli per i bambini piccoli, ci sono i spazi per liberare i cani e girare con la bicicletta. Purtroppo il parco è lontano e bisogna prendere la macchina per andarci. Vicino alla nostra scuola LUIGI PIRANDELLO c’è la villa comunale dove vi sono alberi grandi e secolari. La villa è al centro della città ma non è grande. All'interno ci sono pochi giochi, questi giochi sono distrutti. L’amministrazione è assente, e la popolazione non la frequenta, perché di sera non è illuminata. Peccato! Sarebbe un bel posto da frequentare se fosse ben accogliente.

OUSSEMA BEN- AHMED

LA TRAGEDIA DELLE FOIBE: PER NON DIMENTICARE

Il 10 febbraio, in tutta Italia, si è celebrata il “giorno del ricordo” per non dimenticare i 5000 italiani sterminati a Istria, Dalmazia e Venezia, uccisi dalle truppe Jugoslave comandate dal generale Tito perché erano italiani. Solo una minima parte di italiani veniva uccisa nelle foibe il resto moriva nelle prigioni jugoslave e durante i trasferimenti.
Le foibe sono dei pozzi naturali dove uomini, donne, bambini e anziani, legati con fili di ferro, venivano gettati.
Oggi a Trieste si trova un magazzino che contiene tutti gli oggetti personali delle vittime delle foibe, chiamato “Magazzino Trentotto”. Questi oggetti non sono mai stati presi perché i proprietari erano tutti morti.
RANIOLO ENRICO

TURTULA FRANCESCO
 

I diritti violati

Spesso i diritti dei bambini vengono violati! Tutti gli esseri umani hanno dei diritti. Il diritto di dire ciò che pensano, di parlare la propria lingua, di credere nel proprio Dio, di non venire torturati e trattati in modo disumano. Questi e molti altri sono stati discussi e approvati dall’ONU (Organizzazione Nazioni Unite) nel Dicembre del 1948. Con il passare degli anni gli adulti si sono dimenticati dell’infanzia. Nei paesi sottosviluppati i bambini non hanno nessun diritto, non possono andare a scuola perché devono lavorare, molti di loro non hanno una famiglia e non hanno nemmeno un nome.I bambini meritano l’attenzione degli adulti e hanno dei diritti che spesso vengono infranti e non rispettati dagli adulti. I diritti sono:
·  Ogni bambino ha la sua identità
·  I bambini devono poter vivere insieme ai loro genitori
·  I bambini possono esprimere ciò che pensano
·  Ogni bambino può scegliere di professare una religione
·  I genitori sono responsabili dei propri figli
·  I bambini necessitano di sicurezza


I bambini sono persone e da tali devono essere rispettati, il crimine peggiore che si possa fare è maltrattare o peggio ancora uccidere un bambini".


Licitra Francesco, Caggia Enrica, Famà Ludovica

I CASTELLI IN MINIATURA DELLA PIRANDELLO

Noi, classe 1° D, con la professoressa Monia Gennusa, stiamo studiando i castelli nell’età Feudale.
Con la debolezza dei sovrani, i signori dell’epoca per difendersi dai nemici, iniziarono a costruire degli edifici, ossia i cosiddetti castelli. I primi furono costruiti in legno, ma, in seguito, furono sostituiti da quelli in pietra, certamente più resistenti, anche se più costosi. Essi erano generalmente di forma quadrata, sormontate da torri, anche esse di forma quadrata. Le torri avevano poche aperture, dette feritoie, dalle quali gli arcieri, in caso di attacco, lanciavano le frecce senza esporsi. Un’altra forma di difesa del castello era costituita dal fossato, un’area esterna all’edificio, spesso riempita di acqua.
Intorno alla fortezza abitavano i contadini. Essi vivevano in case modeste, appena fuori dal castello, ma in caso di pericolo avevano la possibilità di ripararsi all’interno. Con il tempo, il numero di abitazioni vicine al castello iniziò a moltiplicarsi, formando veri e propri villaggi. Inoltre, in certi periodi dell'anno, venivano disputati giochi e spettacoli, giostre e tornei. All’interno del castello, invece, abitavano i signori, insieme alle loro famiglie, sempre protetti da guardie del corpo, monaci, artigiani, cuochi, menestrelli e servi. Le stanze erano ben strutturate, ognuna delle quali aveva una specifica utilità.

Il torrione era una costruzione a tre piani, ed era la parte più inespugnabile del castello. Per questa ragione aveva un ruolo importante per la difesa. Posto sopra una delle torri, invece, svettava alto il mulino a vento, il quale, sfruttando l’energia del vento, macinava il grano necessario per produrre il pane o altre cibarie. All’interno del castello, inoltre, vi erano anche un luogo per le cerimonie religiose, cioè la cappella e un altro, sempre al riparo dalla luce del sole e posto in un luogo fresco e asciutto, che serviva per conservare il cibo, cioè la cantina. Molto curate erano anche le stanze che ospitavano le cucine, le sale d’armi e gli appartamenti dei signori. I costruttori dell’epoca, nonostante non era stato ancora inventato il gabinetto, avevano anche studiato un posto dove fare i bisogni fisiologici, quello che oggi noi chiamiamo wc. Infine, per difendersi dagli attacchi dei nemici, furono studiati dei meccanismi  per impedire l’accesso dall’esterno, quali il ponte levatoio, la saracinesca, una pesante porta che si alzava e abbassava per mezzo di corde e carrucole, e il barbacane, un muro alto a difesa della porta interna.

Mafia: un fenomeno che speriamo abbia una fine

La mafia è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi una fine.
La mafia è un’organizzazione criminale nata nel 1800, caratteristica della Sicilia che ha una struttura piramidale. Caduti alcuni boss, se ne sono presentati altri sulla scena. Potremmo chiederci a questo punto come questa organizzazione si autofinanzia. La mafia accumula denaro, lo ricicla e lo investe, cento miliardi di euro raccolti ogni anno.
Oggi abbiamo fatto un sondaggio che riguarda appunto la mafia e abbiamo fatto due domande:
-che cos'è la mafia?
-come si può combattere?
Questa è la statistica:
Nome= Sonia Bianchini                     1°B
-       Che cos'è la mafia? sono delle persone che agiscono male nei confronti degli altri
-       Come si può combattere? Incarcerando le persone che rubano i soldi
Nome= Zied Amor                        1°D
-Che cos'è la mafia? È una cosa brutta che coinvolge molte persone e chi ci entra non ha più scampo per uscire.
-Come si può combattere? Dando denuncia anonima oppure stare zitti o stare nel terrore
Nome= Raniolo Enrico                     2°C
-Che cos'è la mafia? È un’organizzazione criminale.
-Come si può combattere? Denunciando.
La mafia come abbiamo già detto è un’organizzazione criminale. Inoltre al giorno d’oggi crea grossi problemi allo Stato con il traffico di sostanze illegali. Due uomini valorosi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, hanno cercato di combatterla, purtroppo sono morti per mano di uomini molto cattivi. 


FESTIVAL DI SANREMO: 64 ANNI, MA NON LI DIMOSTRA

Il festival di Sanremo nasce, appunto, 64 anni fa e viene chiamato anche festival della canzone italiana perché, durante 4 giorni di programmazione, si  esibiscono dei famosi cantanti italiani che concorrono per ricevere il primo premio. I cantanti sono divisi in due gruppi: nuove proposte e big.

Una volta, il festival era visto come una festa per riunirsi con la famiglia, soprattutto dai nostri nonni perché, avendo pochi canali televisivi, tenevano molto a questa ricorrenza per loro molto importante.

Noi, che siamo ancora giovani, anche avendo a disposizione tantissimi canali televisivi, ci piace vederlo e ascoltare gli inediti dei nuovi o già visti cantanti.

Ci piace anche vedere gli abiti delle cantanti, ogni sera, che, a volte, sono molti colorati e particolari.

Quest’anno, la cantante che ci piace di più è Noemi, che canta “Bagnati dal sole”. Nella seconda puntata, il suo vestito era molto particolare e l’accessorio che ci ha colpito di più è stata la sua collana in oro, realizzata da Gianni De Benedettis.

Speriamo che vinca questa edizione perché la canzone è molto bella e anche lei è molto brava a interpretarla.
 Miriam Coltello, Sonia Bianchini

venerdì 7 febbraio 2014

Intervista alla dirigente Rosaria Costanzo

Oggi abbiamo intervistato la nostra dirigente prof.ssa Rosaria Costanzo. Eravamo emozionati, ma lei è stata gentile e disponibile, e subito ci siamo sentiti a nostro agio. Ci ha parlato della sua esperienza di dirigente nella nostra scuola, un ruolo che a nostro parere conduce molto bene. Per noi è stata una bella esperienza.

-Da quanto tempo svolge il ruolo di preside?

-Svolgo il mio ruolo da 8 anni, precisamente dal 2007.

-Da quanto tempo svolge il ruolo di preside in questa scuola?

- Ho iniziato a svolgere il ruolo di dirigente 8 anni in questa scuola Luigi Pirandello, e quest’anno sono diventata dirigente del 1° Circolo didattico di Comiso.

-Prima della Pirandello ha avuto incarichi come dirigente in altre scuole?

-No, ho lavorato sempre nella scuola Pirandello, ho iniziato la mia carriera come professoressa nel 1991, insegnando lettere, storia e geografia.

-Che rapporto ha con gli alunni e i docenti?

-Un rapporto positivo ed esteso.

-Quali migliorie ha apportato in questa scuola?

-Ritengo che la scuola parli da sola, la prima cosa che ho fatto è stato creare il sito della scuola.

-Lei è anche mamma riesce a conciliare i due ruoli?

-Si, con qualche sacrificio e volontà, e non ho fatto mancare niente alla sua famiglia.

-Diventare dirigente era un suo sogno da bambina?

-No, però giocavo a fare la maestra.

-Quali sono le più grandi difficoltà e le più grandi soddisfazioni del suo lavoro?
La dirigente Rosaria Costanzo

-Le soddisfazioni sono tante, la scuola è molto richiesta e ci sono molti alunni. Le difficoltà riguardano le tante novità che ogni giorno spuntano e le infinite circolari

Scritto da Amor Zied, Nicosia Anna, Schembari Nunzio. L’intervista è frutto della collaborazione dell’intera redazione Pirandello

          

Comiso come Amsterdam: tutti in bici. Ma è solo un sogno

Comiso, come le altre città, è intasata dal traffico: file interminabili di automobili, parcheggi in doppia fila.  Per raggiungere un posto centrale ci si impiega molto tempo. Sarebbe bello se ci fosse una pista ciclabile per permettere a tutti di andare in bici. L’anno scorso è stato inaugurato il parco dell’Ippari dove si trova una pista ciclabile, però è lontana dal centro della città e non è collegata alla nostra scuola. Utilizzare la bici per andare a scuola sarebbe molto bello perché: si risparmia, non daremmo fastidio ai nostri genitori per accompagnarci, staremmo in contatto con la natura, ci manterrebbe in forma e principalmente non inquina l’ambiente. Inoltre non avremmo problemi di parcheggio perché occupa poco spazio. Non vediamo molti aspetti negativi, se non quello del furto facile. 
Leandro La Rosa, Gabriele Peligra






La dama: come si gioca?

La dama è un gioco da tavolo tradizionale per due giocatori. La dama si svolge tra due giocatori disposti ai lati opposti di una damiera che muovono alternativamente i propri pezzi, un giocatore ha i pezzi bianchi, l'altro quelli neri. I pezzi si muovono diagonalmente, solo sulle caselle scure non occupate da altri pezzi ed hanno la possibilità di prendere (o "mangiare") quelli avversari, scavalcandoli. I pezzi catturati vengono rimossi dalla damiera ed esclusi dal gioco. Il giocatore a cui vengono catturati tutti i pezzi o che, al suo turno di mossa, è impossibilitato a muovere, ha perso. I pezzi semplici ("pedine") possono muoversi di una sola casella alla volta, diagonalmente ed in avanti, possono inoltre prendere un pezzo avversario facendo un movimento di due caselle nella stessa direzione saltando sopra il pezzo avversario nella casella intermedia. Se nella casella di arrivo si presentano per la pedina le condizioni di una nuova presa, si è in presenza di una presa multipla che va effettuata nello stesso turno di gioco. Nella dama internazionale possono mangiare sia avanti che indietro (sempre diagonalmente). Quando una pedina raggiunge la base avversaria, ossia la riga più distante nella sua direzione di marcia, diventa dama. La dama viene contrassegnata apponendo un ulteriore pezzo sopra il primo e gode di particolari poteri: a differenza delle pedine può muoversi e catturare sia avanti che indietro. In alcune versioni le dame possono essere 'mangiate' dalle "pedine". Esistono diverse versioni di dama: quella italiana, internazionale, che a sua volta si divide in dama: brasiliana, inglese e così via. Secondo noi la dama è un gioco molto astuto perché per vincere bisogna essere furbi.   

Fama’ Ludovica, Caggia Enrica, Licitra Francesco

ONE DIRECTION: NUOVO FENOMENO PER LE ADOLESCENTI


Il 7 luglio arriverà in Italia il gruppo che ha fatto impazzire le teenager di tutto il mondo: stiamo parlando degli One Direction.
I componenti della band inglese sono: Harry Styles, Liam Payne, Zayn Malik, Louis Tomlinson e Niall Horan.
Loro sono nati grazie a X Factor UK del 2009 ma, sfortunatamente, sono arrivati 3,° però hanno avuto successo in ugual modo. Fanno concerti dovunque, e in ogni Paese vengono accolti da migliaia di ragazzine.
Anche noi siamo fans del gruppo inglese: i testi delle loro canzoni trasmettono positività e voglia di andare avanti, qualsiasi cosa accada.
“One thing” è una delle canzoni più belle degli One Direction: parla di sentimenti ed è una delle canzoni più ascoltate del momento.


Some things gotta get loud                              alcune cose devono essere forti
Cause if not, they just don’t make you see             perchè se non ti fanno neanche vedere
That I need you here with me no                     che ho bisogno qui con me ora
Cause you’ve got that one thing                    perché tu hai quella unica cosa

Questo è un pezzo del testo intero che ci ha colpito molto ma le canzoni sono tantissime ed   esprimono messaggi emozionanti e di grande impatto per chi le ascolta. È bello avere dei riferimenti positivi, che ti trasmettono voglia di vivere e di migliorarsi sempre di più. Purtroppo vi sono molti gruppi musicali i cui componenti conducono una vita insana: alcol e droga e spesso i ragazzi che amano queste star prendono esempio proprio da loro. 
È bello amare e seguire un determinato stile di musica, ma non bisogna mai immedesimarsi nei personaggi che interpretano i brani musicali
       
Le redattrici
Sonia Bianchini e Miriam Coltello    

Mettiamo un divieto al bullismo

Il bullismo è un atteggiamento di aggressione, di prepotenza, di minaccia nei confronti di una persona più debole. Come si manifesta questo atteggiamento?
Si può manifestare con pugni, calci oppure con minacce, parolacce, pettegolezzi.

I bulli possono essere sia maschi che femmine, solitamente i maschi utilizzano la violenza fisica e le femmine utilizzano la violenza verbale. Il luogo dove si verificano la maggior parte degli atti di bullismo è la scuola. In questi giorni al telegiornale è stata trasmessa la notizia che un gruppo di ragazzine hanno preso a calci e a pugni una coetanea accusata di aver rubato il fidanzato a una di loro. Tutti stavano a guardare la ragazzina che gridava ma nessuno l’aiutava. Solo quando è arrivato il padre, hanno smesso. Anche noi abbiamo assistito ad episodi di bullismo: in una scuola della nostra città, dei ragazzi hanno minacciato dei bambini più deboli e noi li abbiamo fermati e gli abbiamo detto che queste cose non si fanno. Il bullismo è un atto di violenza che non si deve assolutamente fare. Al giorno d’oggi, con internet, si e sviluppato il cyberbullimo, un fenomeno in cui violenze fisiche e psicologiche sulle donne e sui ragazzi vengono filmate e pubblicate su facebook o youtube e altri ragazzi commentano dicendo cose volgari e appoggiando questi comportamenti. Non è giusto fare queste cose e spero che non farete anche voi cose del genere. 

Claudia Sangermano, Emiliana Lauretta e Carmen Baglieri.

Karate: sport giapponese diffuso a Comiso

Il Karate serve a rafforzare i muscoli e la circolazione del sangue. Con questo sport si combatte e si fanno delle gare. L’ha inventato un vecchissimo maestro giapponese.  Se si va alle gare e si perde non è importante: l’importante è partecipare.Il Karate è anche un allenamento per imparare mosse di difesa. Questo è uno sport che io pratico. Il mio maestro si chiama Nuzzarello Biagio.Il Karate fa imparare il rispetto e il nostro maestro ci insegna anche altre cose, come ad esempio il Kumitè, che in giapponese significa “combattimento con un’altra persona”. Poi c’è il Katà, che è un tipo di mossa. Io consiglio questo sport perché è ideale per i muscoli e la circolazione del sangue. Nel Karate di indossa il Kimono, un tipo di vestito tutto bianco con la cintura che può essere bianca, gialla, arancione, verde, blu, marrone, infine nera. Ogni anno si prende una nuova cintura, però la nera si prende dopo dieci anni.

Oussema ben ahmed



CON LA RACCOLTA DIFFERENZIATA COMISO SOMMERSA DAI RIFIUTI

Da due anni a Comiso si pratica la raccolta differenziata che consiste nel catalogare i rifiuti nei contenitori di vetro e latta, carta e cartone, secco, umido. I diversi materiali vanno inseriti in appositi contenitori di vari colori, che sono posizionati nei marciapiedi della città, e distribuiti alle varie famiglie per la raccolta a domicilio.
La raccolta differenziata a Comiso è stata, inizialmente, apprezzata dai cittadini ma poi col passare dei mesi, i comisani, si sono lamentati perché hanno notato che la situazione in città stava peggiorando.  Le strade e i marciapiedi sono pieni di immondizia e l’odore a volte è insopportabile, perché l’amministrazione comunale non sempre svuota i contenitori.
Noi comisani invitiamo il comune a pagare i netturbini per pulire   Comiso e dintorni, altrimenti ritorniamo al metodo tradizionale, il classico sacco nero con i rifiuti tutti ammassati dentro, senza distinzione. La raccolta differenziata deve servire alla salvaguardia dell'ambiente.
RANIOLO ENRICO

TURTULA FRANCESCO              

Juventus-Inter: Derby italiano

Domenica 2 febbraio si è giocato il derby Italiano allo stadio: Juventus Stadium
Le formazioni erano:
Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente. All.: Conte
Squalificati: Buffon (1)
Indisponibili: nessuno
Inter (3-4-2-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, J. Jesus; Jonathan, Zanetti, Taider, Nagatomo; Alvarez, Palacio; Milito. All.: Mazzarri
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Chivu, Cambiasso
La Juventus non perdeva in casa da 19 partite. L 'ultima volta che la squadra ha perso è stato contro il Sampdoria.La Juventus ha giocato senza il loro capitano e portiere Gianluigi Buffon squalificato per un’ espulsione contro la Lazio. La Juventus voleva approfittare della crisi dell'Inter. La partita è finita 3-1 per la juve, con il goal di Lichtsteiner ma grande assist di Pirlo, Chiellini e Vidal e il goal della bandiera per l’ Inter ha segnato Rolando.
Vincenzo Corallo   
Wasim Khelifa

Cagliari-Milan 1-2. Molta fortuna per i diavoli rossoneri

Domenica 26 gennaio alle 15:00 si è giocata la partita Cagliari-Milan allo stadio IS ARENEAS.

Le formazioni erano:

Cagliari (4-2-3-1): Avramov; Pisano, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Ekdal; Cossu, Ibraimi; Sau. All.: Lopez

Squalificati: Ibarbo (1), Pinilla (1)

Indisponibili: Nené

Milan (4-2-3-1): Abbiati; Abate, Bonera, Rami, De Sciglio; De Jong, Montolivo; Honda, Robinho, Kakà; Balotelli. All.: Seedorf

Squalificati: nessuno

Indisponibili: El Shaarawy , Zapata, Silvestre

Il Cagliari non batteva il Milan da 22 partite, il Cagliari voleva vincere dopo le tante perdite come quelle contro la Juventus e l'Atalanta.

La partita è finita 2-1 per il Milan vincente negli ultimi minuti. I goal erano: Sau al 28° per il Cagliari e al 87° punizione di Balotelli e al 89° su angolo il goal di Pazzini per il Milan.