La Pasqua di Comiso è la Pasqua più
bella di tutta Italia. I festeggiamenti iniziano nella Domenica delle Palme
dove tutti i fedeli con un ramoscello d’ulivo o una palma, si riuniscono nella
chiesa dei Cappuccini dove ci sono degli scheletri di alcuni monaci. Durante la
mattinata il parroco della chiesa Maria SS. Annunziata, padre Cabibbo, fa una
piccola messa. A mezzogiorno c’è una piccola processione che va dalla chiesa
dei Cappuccini fino all’Annunziata, dove viene celebrata la messa delle 11:00.
Il giovedì santo è il giorno quando Gesù viene arrestato, infatti, durante la
messa viene ricordata l’ultima cena, la lavanda dei piedi e l’arresto di Gesù.
Il Venerdì Santo viene ricordata la morte di Gesù, tradizionalmente Gesù muore
alle 15:00 mentre noi di Comiso ricordiamo la passione di Cristo. Il Sabato Santo
mattina c’è la benedizione delle uova. La sera c’è la svelata, cioè, la mattina
viene messo un velo davanti all’altare perché dietro ci sono i simulacri di
Cristo risorto e di Maria SS. Annunziata. Durante la svelata il velo viene
tolto e vengono scoperti i simulacri e vengono scesi, nel frattempo tutti i
fedeli cantano le canzoni di Pasqua e vengono sistemati su dei carri. La
domenica di Pasqua c’è “a sciuta”, poi c’è la pace: i due carri si mettono di
fronte e fanno tre volte avanti e indietro, alla terza volta le persone che
spingono i carri si danno il cinque e alzano i carri, ma prima di tutto ciò, ci
sono due bambini travestiti da angeli che cantano un inno che si chiama “Regina
coeli”. I fedeli camminano dietro i simulacri per tutta la giornata; l’ultima
pace è la domenica dopo Pasqua e avviene dentro la chiesa con il rischio che qualcuno
cade e si faccia male. Noi abbiamo seguito sempre queste quattro giornate e la
seguiremo anche quando saremo fuori per motivi di studio e di lavoro.
FRANCESCO TURTULA
Che bello anch'io vorrei esserci!
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